Un popolo, che si sposta di notte su strani congegni, è misteriosamente fermo. Han, il capo, che ha sempre indicato la direzione dello spostamento, tace, chiuso in un impenetrabile silenzio. Altri popoli si muovono minacciosamente tutt'intorno. Come riprendere il cammino? Come obbedire alla tradizione, che non vuole l'incontro con gli altri popoli? Pur tra innumerevoli resistenze, paure e ossessioni, nelle voci che popolano questo romanzo si fa strada la verità: la tradizione è andata a fondo, nessuna nuova decisione può essere dedotta logicamente, gli altri non possono più essere evitati.
Con una prosa dura e allucinata, che rifugge da ogni facile artificio letterario, Di Costanzo svela i paradossi della decisione nell'epoca della mobilitazione totale, mostra i varchi che oggi si aprono improvvisi nelle ossessioni della nostra cultura. Come ogni autentica narrazione, I popoli ci restituisce profeticamente il senso del nostro tempo.