Raccolta di una conferenza di Gilles Deleuze, inedita e poco conosciuta anche in Francia, tenuta alla Scuola Superiore di Cinema di Parigi (femis) nel 1987 e di due interviste risettivamente del 1983 e del 1986. Nella conferenza Deleuze riflette sulle condizioni dell'atto creativo come atto di pensiero, che nel linguaggio del cinema si esprime attraverso quei blocchi di spazio/tempo singolari che sono le immagini cinematografiche. Nelle interviste mostra invece, come le immagini cinematografiche catturate dall'opera, passando attraverso il cervello e il corpo, possano acquistare la forza di un autentico atto politico di resistenza.
"Qualcosa di strano mi ha colpito nel cinema: la sua attitudine inaspettata a manifestare, non il comportamento, ma la vita spirituale (come pure i comportamenti aberranti). La vita spirituale non è il sogno né il fantasma, che sono sempre stati un vicolo cieco per il cinema, ma il dominio della decisione fredda, della caparbietà assoluta, della scelta dell'esistenza. Come mai il cinema è così adatto a scavare nella vita spirituale? [...] Il cinema, insomma, non mette il movimento soltanto nell'immagine, ma lo mette anche nello spirito. La vita spirituale è il movimento dello spirito. Si passa spontaneamente dalla filosofia al cinema, ma anche dal cinema alla filosofia".
Gilles Deleuze
A cura di Antonella Moscati