In questo libro Alain Badiou, uno dei maggiori e più noti filosofi europei, propone le ragioni per una ripresa della filosofia contro la tesi di Heidegger della “fine e compimento” della filosofia stessa. Per Badiou la ripresa della filosofia obbliga a pensare un nuovo concetto di verità e a mettere in relazione l'attività filosofica con gli eventi che si producono nel campo della scienza, della politica, dell'amore e dell'arte.
"Il mio Manifesto per la filosofia contiene, in forma esoterica e polemica, questa convinzione: la filosofia è possibile. Non siamo nell'epoca del suo declino, siamo di fronte alla difficoltà di dover fare, nelle condizioni concrete della nostra epoca, il passo in avanti necessario perché la filosofia continui. Diremo anche che il Manifesto è sostenuto dalla certezza - che anima tutto L'essere e l'evento - di disporre di una categoria assolutamente nuova della Verità, sottratta al sospetto nietzscheano. Diremo infine che il Manifesto annuncia che la questione del linguaggio, per quanto importante sia, dev'essere rimessa al suo giusto posto, e che non è vero che il linguaggio sia la condizione trascendentale del pensiero. E' dal percorso di una verità che procede l'invenzione linguistica, e non l'inverso. Si tratta quindi proprio di un manifesto per la filosofia. Si tratta di dire che la diagnosi di Nietzsche è errata, che la terapia di Wittgenstein uccide il 'malato', che il montaggio storico di Heidegger dà della storia del pensiero una visione troppo sintetica per essere onesta, che il positivismo logico di Carnap è un'impostura, e così via".
Alain Badiou
Traduzione di Fabrizio Elefante