In questo libro Alain Badiou critica radicalmente l'ideologia etica del nostro tempo: la dottrina dei diritti umani, con la visione vittimistica dell'uomo che l'accompagna; il principio dell'ingerenza umanitaria; la bio-etica; l'etica delle differenze; il relativismo culturale; l'esotismo morale ecc. A questa visione 'morale' dell'agire etico, Badiou contrappone tutt'altra concezione dell'etica: fedeltà alle verità che accadono nelle situazioni 'dell'esistenza'.
"E' per una vera perversione, il cui prezzo sarà storicamente terribile, che si è creduto di poter addossare un'etica' al relativismo culturale. Perché con ciò si pretende che un semplice stato contingente delle cose possa essere il fondamento di una Legge. La sola etica è quella delle verità. O più precisamente: la sola etica è quella interna ai processi di verità, alla fatica che fa avvenire in questo mondo alcune verità. L'etica deve essere presa nel senso supposto da Lacan quando parla di etica della psicoanalisi, opponendosi sia a Kant, sia al motivo di una morale generale. L'etica non esiste. Non c'è che l'etica-di (della politica, dell'amore, della scienza, dell'arte).
Non c'è infatti un solo Soggetto, ma tanti soggetti quante sono le verità, e tanti tipi soggettivi quante sono le procedure di verità. Quanto a noi reperiamo quattro 'tipi' fondamentali: politico, scientifico, artistico e amoroso.
Ogni animale umano, partecipando a una certa verità singolare, si inscrive in uno dei quattro tip soggettivi.
Alain Badiou
A cura di Claudia Pozzana