Gabriel Tarde (1843-1904) è per Deleuze il campione della "microsociologia", del sapere necessario per afferrare e comprendere la "differenza", senza la quale non si dà né ordine né liberazione. In questo modo Deleuze decreta che il pensiero di Tarde va oltre il suo tempo e che non tutto ciò che è morto deve continuare a morire. Da questo punto di vista, la pubblicazione di due importanti scritti di Tarde, Credenza e desiderio e Monadologia e sociologia, vuole contribuire al ritorno del suo pensiero, alla segnalazione della sua attualità. In Credenza e desiderio Tarde individua gli elementi fondanti della soggettività, della vita stessa, nella credenza e nel desiderio. Queste matrici, che sarebbero per lo spirito quello che lo spazio e il tempo sono per la realtà esteriore, sono presenti in ogni organismo della scala vivente e operano in ogni momento della vita. Ogni cellula e ogni attimo sono animati da queste potenze che strutturano la nostra percezione, regolano la nostra affettività, spingono il nostro pensiero.
In Monadologia e sociologia, testo che riecheggia nelle riflessioni di Deleuze sulla monadologia di Leibniz, Tarde chiama a testimoniare tutte le scienze della sua epoca per ripensare le categorie ontologiche tradizionali, per rifondare la filosofia non più intorno alla nozione di essere, ma intorno a quella di avere: si tratta di non separare più gli elementi e gli insiemi per poi forzatamente sposarli, ma di vedere le loro co-implicazioni, quel “possesso reciproco, sotto forme estremamente varie, di tutti mediante ognuno”, che è la prima definizione di società, società che d'altronde s'infila dappertutto, organizzando anche il più piccolo atomo.
A cura di Salvatore Prinzi
Traduzione di Felice Ciro Papparo e Salvatore Prinzi