Nel panorama della scrittura teatrale italiana queste Tele di Gabriele Frasca si segnalano per la felice, umoristica inventiva che le attraversa. E' un testo, quello di Frasca, dove tutto si "crepa" e collassa. Dove ciò che è domestico si disfa e nulla sta fermo o ritorna al suo posto. In questo teatro il linguaggio è sottoposto a una deriva inarrestabile e liberatoria, perché lascia sempre un resto, lo spazio per una parola ulteriore. Teatro di esistenze che devono inventare quel senso che non hanno o che sono colte dalla catastrofe del senso che credono di possedere.
Finalmente nel teatro italiano ritorna una scrittura comica all'altezza del tempo che ci è capitato in sorte. Il "comico" è la scossa con cui Frasca convoca lo spettatore a sentire più intensamente, ad avvertire i transiti, i flussi, le risacche, i vetri infranti, le vibrazioni, le lacune di cui è fatta la nostra apparentemente salda esistenza quotidiana.