La filosofia ha indicato la via e le condizioni di possibilità per la danza del pensare. Ma la filosofia è anche stata ciò che ha generato e perpetuato quello che un artista del '900 come Magritte ha chiamato “male filosofico”, condannando l'uomo moderno e post moderno ad una condizione di impotenza e di perenne frustrazione e il mondo a scenario della pura contingenza. Così la filosofia occidentale, nelle sue versioni mainstream, non è riuscita ad essere eticamente all'altezza del suo essere dono delle Muse, sino a cedere progressivamente il passo alle pratiche artistiche quali esperimenti o dimostrazioni di saggezza e di pensiero poietico all'opera oggi ben più esemplari e potenti della filosofia stessa. Perciò il pensare logico-concettuale attende ancora di essere pienamente attuato, secondo il modello della musica e della danza.
Questo libro cerca di contribuire nell'opera di riscoprire e disostruire le vie ecologicamente praticabili del filosofare al fine di sintonizzarsi con l'inudibile tono musicale del pragma del pensare – inteso come cosmica potenza intelligentemente erotica – senza cadere nella metafisica superstizione delle parole, dei significati e dei concetti e, al tempo stesso, senza volerli superare, bensì semplicemente restituendoli alla loro toccante effettualità