Poeti, pubblicitari, parolieri, attori, commediografi, cultori di opere letterarie... avvertono l'esigenza di scrivere in napoletano. Una vigorosa tradizione letteraria fa sentire il suo prestigio, mentre si fanno numerose le situazioni comunicative che spingono verso la vivacità della lingua parlata. Molto spesso, insomma, sembra che solo il dialetto possa offrire le parole giuste ed efficaci.
A questo punto nasce però il problema della scrittura: questo libro vuole offrire in primo luogo un prontuario ortografico del napoletano, presentando un dispositivo di regole ben definite, ma anche elastiche, adatte cioè sia come riferimento normativo, sia come strumento di scrittura facilmente adattabile anche ad altri dialetti della Campania.
Da questo punto di vista, alcune iniziative istituzionali avviate per la salvaguardia delle varietà locali possono sollecitare non tanto una improponibile imposizione dell'uso del dialetto “in nome della legge”, quanto una forma di conoscenza non angusta, che favorisca anche una più ampia riflessione linguistica.